domenica 2 novembre 2014





1

Di buon senso l’apostrofe,
(segue)
angeli voi angioletti che straziate gli inguini dei marinai
e dei poeti, io vi conosco, una lenza scompare all’orizzonte e alla mente
per cosa poi, il pescato siete voi.

la grazia di un distico___?
un bottone nero in segno di lutto   
il cilindro del prestigiatore

Ho ascoltato le vostre lingue
diplofoniche maledire il nome di tutte le madri.
Noi siamo quelli che chiamano poeti.
messi in croce
in manicomio, inni alla gioia -
cresciuti selvaggi come l’erba______
per le scope,

fiori di labbra (ma per crederlo avrei bisogno di visitare tutte le basiliche del piccolo sogno
della vecchia Europa)
Sono questi appena
laghi d’inverno che vibrano un velo
di zingara
nel pennino, lasciano sulla carta rimediata l’oro di sillabe trasparenti
le migliori opere con questo strano inchiostro
furono scritte unite ai patti stretti
coi gabbieri;

e i drammi dell’uomo, le liturgie dei folli
Le commedie d'osteria, le gesta del picaro di turno
                                                               Con
                                             Questo
                                                                                              Strano
Inchiostro

Ed ogni anno il lago si prende un’anima, l’ultimo Michele, il figlio dell’ addetto
alla vigilanza del tempio dove i ragazzi imparano_______
l’amarsi. Come narciso fug_
gendo d’infinito

per deserti, già tormenta Parole da sparo
senza aspettare il fuoco

2

Alta è la luna

e la traversata per raggiungerla
Da questa notte affacciata sopra le fruste delle ginestre
Alta è la luna e tu versi il tuo pianto
Dentro alambicchi

per chi abbia voglia di pagare l’acqua.

Alta è la luna e tu piangi un canto di angeli che adescano ai tasti le mie dita
Le mie orecchie ad antichi divani di logos e bustine di tè
posate nei piattini
Oh polemos,  Oh chronos!
regnano con le loro gentili grazie
di primati.

Tu piangi perché oggi la gioia non si è separata da te
Qualcuno con amore ha aperto le serrande delle tue ciglia

E nessuno aspetta il fuoco
E nessuno aspetta il fuoco
E nessuno aspetta il fuoco

E piangi con la congestione della tua anima Incuneata nel mio
torpore. E nessuno che ami strappa via la felicità a nessuno
Non uccidere Non desiderare Non amare

Amore è il più grande dei peccati che
abbiamo inventato.

3

Ma io lo giuro e non fu pazzia
Io lo giuro che la aprii
La porta della grande parola
Quella che subito fu dopo il principio e non la prima, verbale
di confine

E con il suono di flauti assatanati

E nessuno aspetta il fuoco
E nessuno aspetta il fuoco
E nessuno aspetta il fuoco

Il vento nel canneto il mulino macina una farina sdrucciola
senza confronti parolaia;

buona per i lattanti
da svezzare, mescolata con il sangue della cavalla giovane
Inverno è venuto soffiando il vento
folto della criniera dei monti, le tasche del cappotto piene di grano, splendore cereo in
un flutto di barbarie

Soffiando il vento foglie ad ammucchi nei miei occhi spalancati
La porta ancora aperta -   una radiolina ______che
cincischia fra le interferenze. E neppure

un Cupido di scotta semplice si posa - Assieme
alla parola amore.___________





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