martedì 7 ottobre 2014

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Sangue vuoto Sangue pieno.
l’uva gialleggia al sole filato dal fuso del campanile.
Le poche monache rimaste volgono la fibula d'oro al grande cristo della sagrestia,

per meglio asciugare la preghiera
per meglio che attecchisca la belladonna nel piccolo orto favoloso.

La vigna è in ombra.

L’hanno assediata alcuni esemplari di umanumero.

Si estende per 30 acri fin giù al botro delle rane.

Peggio degli zingari, li abbiamo cacciati a calci nel culo
Peggio dei romeni


ben fatto, ben fatto


marzo di vento vento d’autunno
sono già passati per il controllo delle 7?
fatti trovare con i genitali in ordine,

mi raccomando

e le due monete in mano per pagare l’indulgenza alla scimmia in carica

e non ho mai ascoltato il flauto magico.

E non ho letto il libro dei morti tibetano.

Dammi la combinazione della tua cassaforte

E l’agnello chiese al lupo di farlo entrare alla sua corte
Così il lupo spalancò le fauci

Disse – entra –

Orcio di latte Orcio di neve

Il gallo non canta per uno soltanto.



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