lunedì 7 marzo 2016

sogno su una pagina di raymond carver





sogno su una pagina
di raymond carver


Foto di Carmine Petruccelli




























stasera  su un cavallo fantasma
con le corde del mio vecchio violino
avrò anche io la mia fuga_
nella notte ionizzata il neon scintilla nel bianco d’uovo dei tuoi occhi _
il cavallo allunga il collo verso il laghetto placido
nell’ora astrale del topo.  il resto dato in caramelle digestive
al banco, con una scatoletta di sigari
vuota, la userò per la mia collezione di monete,
per metterci rosari dentro, richiami per uccelli, sassolini

di terra santa_ regalo dall’ultimo aldilà credibile_
 






*
la carne di cavallo mi è rimasta sullo stomaco_
assieme alla tua ultima lettera
in cui mi chiedi

dov’è finito il bottone del tuo
maglioncino azzurro
e io non ho la minima idea di ciò che stai dicendo, al solito...
qui nel letto del lago secco_
con il mio cavallo che si abbevera
in una latta di cherosene
un bovaro fischia un walzer di strauss, e mi mostra la coda di scimmia
che gli spunta dai boxer 

lo seguo ma la nebbia è fitta_

e poi il fantino con le orecchie
a punta che mi chiede i soldi per
un bastoncino di zucchero._ andare al circo, dice,  vedere i leoni...
non ero pronto dice_ non ero pronto
a tutto questo _ il sindaco sgozzato dall’agnello
sull’ara del toreador_ i sangue che odorava di anice_
i gigli sfioriti nel vaso della grande parola. ho poco tempo
prima del volo_ gli dico_ devo raggiungere l’aeroporto entro
le dodici,  ma gli offro un passaggio lo stesso_ 
voglio puntare tutto sul 9_ dice _abbiamo ancora un quarto d’ora
prima che i siluri comincino a fischiare.
silenzio_






         *
salta a cavallo, ha una sfera roteante
sul capo e dentro un cane che si gratta il muso
per qualche ragione,
un anellino d’oro con su tre stelline
rotea con il cane che si gratta, e un atlante aperto sull’isola
di procida_ giocali domani, dice,  e poi giocali per
tre volte_ tua nonna ti manda un saluto.
dice di ricordarti delle rose, viene inverno…
e mi addormento e lo sceriffo versa monete d’oro in una
bottiglia strettissima - vedi? è di questo che è fatta la vita_
già_ dico io_ già, dev'essere così_
e mette un altro po’ di mangime nella voliera.

















Nessun commento:

Posta un commento

I COMMENTI SONO IN MODERAZIONE.
SARANNO PUBBLICATI SOLO DOPO MIA LETTURA.
GRAZIE, ELIA