lunedì 7 marzo 2016

origine seriale




        origine seriale



Foto di Carmine Petruccelli






































sono acqua di pietra madre_
sono una donna dagli accenti sottili vinta nella pietà
settaria e che aspetta la vostra preghiera
ho presagito il futuro nell’ora suboceanica
sono risuscitata al sale polveroso della ribeca…
e nelle notti di insonnia mi porto
il vostro silenzio
alla bocca per mondarmi il viso
ma poi me lo sporco_ perché il silenzio lo avete immerso
nel fango e la mia bocca è un focolaio
di parole d’amore per gli angeli che guidano
la vostra veglia inerme.

*
vi amerò tutti e vi amerò
per sempre…
madida di umori e di inverni come sono…
le corrosioni alla rifinitura
dell’anima_ la sua contorsione_ esiste, l’ho
vista_ mi snerveranno
come una fibra di canzone, ma vi amerò
e nulla potrà fermarvi_
e quando il dolore sarà passato_ come passa prima o poi l’ignoranza
non sarò più in grado di compatirvi
e di esservi simpatica_ sarete voi a farlo, ad unirvi con
me nel brindisi eccelso_
il logorio avrà lasciato una fiammella a fatica, ma come
un braciere incalcolato
io posso tornare a riscaldarvi la mano_ e
vi racconterò delle finestre aperte sopra
ai cortili del pensiero_ delle fioriture della luna dei poeti, di una vigna
sospesa sul patio …  dove ho inciampato nel nome dei miei amanti_
e di quella ragazza innamorata del vento
che credeva nelle stelle dipinte sulle volte…

*
solo allora e per poco, potrò parlarvi_ e voi
mi ascolterete
si sogna sempre senza un fine
privati del confine fra il soffitto e la superficie_
mi ascolterete e mi direte gli onesti pareri
non richiesti_ la penna scricchiolerà sulla tomaia_ senza complici
e sottomultipli_ muta come il veleno più dolce_
che pure domani io dovrò bere, per amore_
e non dovrete cercare l'antica serratura
nulla più sarà chiuso in un pavese di senso:

*
è così semplice da recitare il teorema
dei prugni! figli miei!












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