origine seriale
Foto di Carmine Petruccelli |
sono acqua di
pietra madre_
sono una donna
dagli accenti sottili vinta nella pietà
settaria e che
aspetta la vostra preghiera
ho presagito il
futuro nell’ora suboceanica
sono
risuscitata al sale polveroso della ribeca…
e nelle notti
di insonnia mi porto
il vostro
silenzio
alla bocca per
mondarmi il viso
ma poi me lo sporco_ perché il silenzio lo avete
immerso
nel fango e la mia bocca è un focolaio
di parole
d’amore per gli angeli che guidano
la vostra
veglia inerme.
*
vi amerò tutti
e vi amerò
per sempre…
madida di umori
e di inverni come sono…
le corrosioni
alla rifinitura
dell’anima_ la
sua contorsione_ esiste, l’ho
vista_ mi snerveranno
come una fibra
di canzone, ma vi amerò
e nulla potrà
fermarvi_
e quando il dolore sarà passato_ come passa prima o
poi l’ignoranza
non sarò più in grado di compatirvi
e di esservi simpatica_ sarete voi a farlo, ad
unirvi con
me nel brindisi
eccelso_
il logorio avrà
lasciato una fiammella a fatica, ma come
un braciere
incalcolato
io posso tornare
a riscaldarvi la mano_ e
vi racconterò
delle finestre aperte sopra
ai cortili del
pensiero_ delle fioriture della luna dei poeti, di una vigna
sospesa sul
patio … dove ho inciampato nel nome dei
miei amanti_
e di quella
ragazza innamorata del vento
che credeva
nelle stelle dipinte sulle volte…
*
solo allora e
per poco, potrò parlarvi_ e voi
mi ascolterete
si sogna sempre
senza un fine
privati del
confine fra il soffitto e la superficie_
mi ascolterete
e mi direte gli onesti pareri
non richiesti_
la penna scricchiolerà sulla tomaia_ senza complici
e
sottomultipli_ muta come il veleno più dolce_
che pure domani
io dovrò bere, per amore_
e
non dovrete cercare l'antica serratura
nulla
più sarà chiuso in un pavese di senso:
*
è così semplice
da recitare il teorema
dei prugni!
figli miei!
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