domenica 6 marzo 2016

serial killer




serial killer
              a fabrizio marino



 



























un uomo mi ha spogliato e mi ha
cavato gli occhi
sono preoccupato perché ora saprà che erano gli occhi
di un altro… uno dei paia che tengo nel comodino
per non sciupare i miei.
sono una specie di maniaco.

un uomo mi ha rubato un paio di occhi
al caffè grande sull’appia
domenica 6 marzo 2016 ore 23 43
un giorno strappato a una pentatonica in là. Il tizio, non il ladro,
un pederasta di certo dal modo in cui tiene il microfono
buon padre di famiglia, magari allergico ai semi di
girasole_
ci fa giocare al karaoke mentre sfilano le nuvole
là fuori sopra ai campi dei peschi
come su una passerella_
là fuori, una volta ci sono stato_ tu puoi dire lo stesso?
come farò senza i miei occhi?
mi toccherà andare là fuori di nuovo!
e stasera ho voglia soltanto di essere qui, qui dentro, con la pancia
piena e le orecchie sintonizzate sulla fine del mondo.

30 mila persone cantano i giardini di marzo
di lucio battisti
ora in questa stanza bianca lunga 20 kilometri e altri 20 di distanza
dal mediterraneo_
e un ragazzo in carrozzina chiede a me_ ma non
sa che lo chiede a me_
Il senso di una vita avventata_
non so risponderti_ ma mi piacciono
i tuoi occhi_ ti va di fumare una sigaretta
con me – lì - fuori?


*
31mila persone che cantano
e alla fine anche io canto_ continuai a camminare
lasciandoti attrice di ieri _al nord, lì da dove vengo, si portano colori
vivi.__e un angelo si bagna le labbra
nella sambuca_
e la sedia di vimini cigola_ ho messo su peso_
e le persone continuano a cantare, 30.00o di loro qui dentro_
identici uguali a me e a te.
non ho mai visto un luogo più deserto sulla terra
…ho abitato in caserme… terzi piani… camposanti…
chiuso in questo margine di buio strillante_     
         brillante. un brillante strillante_













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