1
All’ombra e alla tavola onirica
della vita. Perdona me, perché so
quello che faccio, padre -
ghiacciano i miei lustri – che sarà dei miei giochi
quando sarò cresciuto?
Un desiderio si fa e s’accorcia dal
sommerso mio cuore fingitore:
volle abitare -
amore, amore è una fuga su mari a dorso di cavalli impazziti
il fervore ambrato__ che mormora:
Vieni tu sei – ma la penna
Non scrive sull’onda
amore è anche un ristagno, eppure
i ragazzi giocano a catturare sassi variopinti dal fondo del pantano,
gamberetti di acqua dolce ______;
li mangiano
crudi - attraversa questo passaggio,
di quegli alberi antichi, con occhi bendati.
E spaventare le ragazze tirando fuori
un rospaccio dal cappello.
Antico padre, rendi a me gli occhi
che ebbi,
di tanto amore sperduti per il mondo,
La notte e le anime care a
straripare.
2
Folle mi sentii imperante,
savio, e vi credetti, con forza virile e libero convincimento
e adesso non ho più certezze.
Folle, occhi di luccio,______________________________ striglio
___________________________i cavalli del re.
Strade di strade
Tamburi di pelle di foca,
Ghiaccio
Corri, cammina, aperto invito al tuo cuore,
Ma prima resta qualche istante
Al caldo di questo fuoco:
Poesia.
3
Il dito di mia nonna sottolineava il
prossimo libro
Da leggere, portavo il mio saio:
____________
bluejeans macchiati di nafta,
celesti, quasi bianchi___ per l’uso, alle ginocchia, che ci faccio qui,
Ozia mio cuore, come si mette a seccare
l’origano.
Dovrei essere
in un prato.
Con la mia mula e nei miei desideri in lontananza un
Paese a cui fare ritorno, ora che è sera,
_ Len_ta_men_te.______
E
la pineta ride
con la pioggia e le ginestre
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