I
Il mio fantoccio
di legno d’ebano intagliato con le mie
unghie spesse come armoniche.
per occhi due spilloni da cappello
messi al rovescio
Non gli ho fatto la bocca, altrimenti sarebbe stato un uragano
E mi guarda e dice - Hey, amico,
perché non mi hai fatto la bocca?
Guarda che io so parlare con il buco del culo
E da allora non c’è stato verso di farlo tacere,
il mio pinocchio
il mio vampiro senza canini
la mia bambola ad orologeria
Caino e Socrate
La mia torre di babele, Ne
è venuto fuori un bel numero
Ma nonostante le spaccature fra le travi e i drappi,
a metà del secondo atto l’aria si
faceva irrespirabile.
II
Solo una certa categoria di persone rimaneva fino alla fine. Gli uomini
senza naso.
Ma non avendo naso non capivano un tubo.
Tricche tricche trallallàllà.
Il fantoccio di me
è impallidito, vestito da Arlecchino
e di specchietti, ha continuato ad
impallidire, impallidire, impallidire
fino a sembrare un cero pasquale
Ficcatelo in bocca – mi ha detto –
Bada, ho un tarlo! –
III
Io Avrei voluto che fosse di ulivo;
sarebbe stato caritatevole
Un legno sacro, un legno biblico per lo meno un legno da banchi con
inginocchiatoio.
Ma non potevo permettermi un’indulgenza
a quei tempi.
E allora mi hanno dato il mio satanasso
Il mio grasso nero, nerissimo__
diavolaccio.___________
perciò l’ho dipinto di bianco
con la calce.
Come le fasce di Gesù bambino. Come
tutta la gente che sotto non sai
di che colore è veramente.
Ma è venuto l’ispettorato del lavoro
E la l’ufficiale della questura,
e mi hanno bruciato
Il fantoccio, a me hanno sigillato gli occhi colla cera, sono rimasti solo
gli spilli
con la capocchia di perla di fiume
dall’altro capo.
IV
E ce la ridiamo insieme io e quei due occhi spiritati.
Giro il
mondo, e quei due spilli
scrivono di tutto con il sangue__
__del
mio sangue -
come due pennini d’oro.
Ma ora sono io | ad avere |
la pelle nera.
Consapevole del fatto che esiste una poesia della beat generation che tratta di tema simile, non ricordo l'autore.......
RispondiEliminaElia Bel***finè, ok?