domenica 20 dicembre 2015

semi

Foto di Carmine Petruccelli
















1
in queste mani il fiore detto: perduto. attorno a questo tavolo di festa i mozziconi  delle stagioni, non mi si dica che non c'è più la mezza! - ogni cosa è metà  - il fiore il canto la sua coppa, mezza lamella di foglia mezza  soglia passata a stento, mezza scaglia di sapone mezzora, stendo i calzini e sono lì. mezzistante.

mezza testa d'aglio - mezzo fiato
senilismi del tempo, dello spazio. 
mezzo tempo mezzo spazio. e nella mia anima a metà di fuochi non  resta che un flauto perduto, un avanzo di  mezzoro per i cani mezzi e mezzi  odi? sì, ma quale verbo - i poeti sono i primi ad  essere  stati sulla luna, odi?


2
annusando sotto
gli atri di idee antiquate:
poesia - democrazia - così sia - di charme  assonante - è
tempo di vento. fiutando laria immota e ghirlande di voci di ragazzi
alle prime decime pattuite.

strenna non sei
verso in un santuario
di lucerne brillate mezza_mente nelleternità
del mio vuoto pieno poesia.  giunge a
te il poeta con il suo  carico di materne assonanze  che farne?  di metà ossimoro, di mezzo litro di sinestesie?
seggiole di paglia, scope, filtri doro nei tuoi occhi
ma pagò il dazio e la decima di un dolore; molti ho udito chiamarlo amore, ma era


3 
l'odore dell'inchiostro che fece neri i tuoi
occhi neri. limpeto  del cuore dentro
agli occhi, un frastaglio di nuance
ibrido è  il poeta e figlio di ogni luna, di vespri filati al fuso della bocca 

e allora io mimo
il verso del poeta che è uguale a quello del rospo incantato prima di essere - mezzo - baciato.







6 commenti:

  1. visivamente dimezzata
    interamente apprezzata

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  2. Beata Cristina. Io non sono riuscita a leggerla. Ho i miei limiti. Bacio

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    1. però, calvinamente parlando, la dimezzazione qui ci sta bene...

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    2. 1
      in queste mani il fiore detto: perduto. attorno a questo tavolo di festa i mozziconi delle stagioni, non mi si dica che non c'è più la mezza! - ogni cosa è metà - il fiore il canto la sua coppa, mezza lamella di foglia mezza soglia passata a stento, mezza scaglia di sapone – mezz’ora, stendo i calzini e sono lì. mezz’istante.

      mezza testa d'aglio - mezzo fiato.
      senilismi del tempo, dello spazio.
      mezzo tempo mezzo spazio. e nella mia anima a metà di fuochi non resta che un flauto perduto, un avanzo di mezz’oro per i cani mezzi e mezzi – odi? sì, ma quale verbo - i poeti sono i primi ad essere stati sulla luna, odi?


      2
      annusando sotto
      gli atri di idee antiquate:
      poesia - democrazia - così sia - di charme assonante - è
      tempo di vento. fiutando l’aria immota e ghirlande di voci di ragazzi
      alle prime decime – pattuite.

      strenna non sei
      verso in un santuario
      di lucerne brillate mezza_mente nell’eternità
      del mio vuoto pieno – poesia. giunge a
      te il poeta con il suo carico di materne assonanze – che farne? di metà ossimoro, di mezzo litro di sinestesie?
      seggiole di paglia, scope, filtri d’oro nei tuoi occhi
      ma pagò il dazio e la decima di un dolore; molti ho udito chiamarlo amore, ma era


      3
      l'odore dell'inchiostro che fece neri i tuoi
      occhi neri. l’impeto del cuore dentro
      agli occhi, un frastaglio di nuance -
      ibrido è il poeta e figlio di ogni luna, di vespri filati al fuso della bocca

      e allora io mimo
      il verso del poeta che è uguale a quello del rospo incantato prima di essere - mezzo - baciato.

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